D'Alema a Teramo attacca Renzi e Berlusconi

TERAMO – «Berlusconi? Ormai tutti i danni che poteva fare, li ha fatti. Bisogna provare umana comprensione per un partito legato agli sbalzi d’umore del proprio leader». E’ un Massimo D’Alema con una grande verve dialettica quello che si è presentato questo pomeriggio alla sala Polifunzionale della Provincia per l’incontro dal titolo “Bersani 2013, il coraggio dell’Italia”. L’ex presidente del Consiglio è stato accolto in maniera singolare, con un manifesto, ideato dal coordinatore del circolo del Pd di Teramo Est Maurizio Sciamanna, con la scritta “Wanted, vivo o rottamato” e con il pensiero, più romantico e convenzionale, di due signore teramane che gli hanno regalato un mazzo di rose rosse. D’Alema ha parlato ad una folta platea, in cui spiccava la presenza di rappresentanti del partito comunali, provinciali e regionali, e molti sindaci e amministratori della provincia. Il suo discorso è stato introdotto dal segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio, che ha colto l’occasione per commentare il via libera della Giunta regionale alla rescissione del contratto del manager della Asl Giustino Varrassi: «Chiodi prima è andato in televisione a parlare della buona sanità abruzzese e adesso è stato costretto a cacciare il direttore generale della Asl teramana» e dalle parole di Stefano Alessiani, rappresentante del gruppo di giovani Pro-Bersani. D’Alema non è stato affatto tenero con Matteo Renzi «si propone come un cambiamento radicale ma in realtà è l’espressione del nostro difetto peggiore: lo spirito di faziosità che ha rovinato il centrosinistra» e neanche con Grillo: «facile chiedere un voto di protesta, più difficile è governare». Commenti positivi, invece, sulla vittoria di Crocetta alle elezioni siciliane «un risultato straordinario, anche se preoccupa l’alto livello di astensionismo». D’Alema ha anche sollecitato il Pd ad unirsi intorno alla candidatura di Bersani «uno dei nostri problemi maggiori è sempre stato l’alto livello di litigiosità interna», ha lodato l’operato di Monti «con lui l’Italia ha guadagnato credibilità» ma ha sonoramente bocciato l’ipotesi di un Monti-bis. «Chi pensa che esista una dicotomia tra un governo tecnico e quello politico sbaglia: la buona politica può anche servirsi di tecnici competenti, combattendo la cattiva politica, fatta di bassezze e corruzioni. Una volta una signora al mercato mi disse: i partiti ci hanno rovinato. E io chiesi: ma lei per chi ha votato? E lei rispose: Berlusconi. Allora le dissi: cara signora, è lei che ha contribuito a rovinare me e tutta l’Italia».